Intestino

Microbiota, intestino e benessere

L'intestino

L’intestino è una porzione dell’apparato digerente dalla lunghezza di ben 7 metri e dal diametro che va da circa 2,5 a 5 centimetri; è diviso in due tratti, l’intestino tenue e l’intestino crasso, con funzioni diverse. L’intestino tenue si occupa soprattutto dell’assorbimento di nutrienti, mentre l’intestino crasso si occupa, tre le altre funzioni, di assorbire acqua e digerire – per azione della flora batterica, o microbiota intestinale – sostanze che non siamo in grado di digerire autonomamente, come le fibre.

Microbiota: l’amico dell’intestino

Il microbiota lavora quindi per l’intestino, e per noi. Sappiamo infatti che ci aiuta ad esempio nella produzione di alcune vitamine, nella digestione, nel supportare il sistema immunitario, come abbiamo già visto qui e qui.

Un aspetto più specifico per l’intestino è invece la produzione di alcune piccole sostanze, dette acidi grassi a corta catena (SCFA), interessanti proprio per la salute intestinale: sembrano infatti influire sul mantenimento dell’integrità della barriera intestinale e sulla prevenzione di processi infiammatori1.

 

 

benessere

Microbiota, o flora intestinale: la foresta nascosta nel nostro

Fino a qualche anno fa il microbiota intestinale veniva indicato con un nome a noi più familiare – flora – un termine meno preciso ma che si prestava bene a un paragone con un ambiente molto rigoglioso, come una foresta in cui una moltitudine di piante, fiori e animali diversi convivono in un insieme al tempo stesso caotico e armonico.

La stessa cosa avviene nel nostro intestino: il microbiota è una foresta di microrganismi diversi tra loro – oggi si parla di 100.000 miliardi di microbi2 appartenenti a circa 1.000 specie diverse3 – che formano un “ambiente” specifico, in cui alcuni si troveranno particolarmente bene, e si diffonderanno quindi molto, mentre altri non riusciranno a svilupparsi – proprio come avverrebbe per dei pini in Amazzonia.

La composizione del nostro microbiota è quindi legata a doppio filo con il nostro ambiente intestinale, e cambia ad esempio a seconda della sua acidità o della presenza di determinate sostanze, comprese quelle che “nutrono meglio” un certo tipo di flora anziché un altro.

L’importanza delle nostre scelte alimentari va intesa in questo senso: l’assunzione di fermenti lattici probiotici e di fibre prebiotiche, ad esempio, favoriscono l’equilibrio della flora intestinale, mentre abitudini alimentari non corrette (insieme ad altri fattori come stress o assunzione di antibiotici e altri farmaci) possono incidere negativamente2.

Microrganismi buoni vs microrganismi cattivi

Le 1.000 specie diverse di microrganismi nel nostro microbiota ne comprendono molte “neutre”, alcune “buone” e altre potenzialmente nocive.

I batteri buoni sono quelli in grado di instaurare una relazione amichevole con l’intestino e, tramite quello, con l’organismo.

La presenza di batteri buoni nell’intestino e, più in generale, uno stato di equilibrio del microbiota intestinale, ci aiuta  a inibire la proliferazione delle specie potenzialmente nocive.

 

 

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1 – Front. Endocrinol. 11:25 (2020) – https://www.frontiersin.org/journals/endocrinology/articles/10.3389/fendo.2020.00025/full

2: Int J Mol Sci. 2015 Apr 2;16(4):7493-519 – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4425030/

3: Nature Reviews Rheumatology volume 12, pages 398–411 (2016)

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La flora intestinale, che ora si indica più correttamente con il termine microbiota, svolge alcuni compiti fondamentali per la nostra salute. Innanzitutto, aiuta nella digestione di cibi che, altrimenti, sarebbero indigeribili, come le fibre. Inoltre, Produce sostanze per noi importanti, come alcune vitamine, e acidi grassi a catena corta (SCFA), vantaggiosi per la salute intestinale.

Un microbiota in equilibrio supporta inoltre il sistema immunitario.

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